Si può fare

14/02/2018 alle 18:45.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Spogliate i calciatori che ieri hanno affrontato la della maglia del Tottenham, levategli dalla testa la convinzione di far parte del calcio inglese. Italianizzateli. Sul due a zero per Higuain, nella migliore delle ipotesi, la avrebbe condotto in porto una vittoria serena, senza più avere l’obbligo di spingere sull’acceleratore. Nessun riferimento al o al Cagliari. Parliamo delle ipotetiche antagoniste della squadra bianconera. contro mista due a zero dopo nove minuti. Partita morta sul nascere. Post partita: “a Torino si può perdere”, “siamo stati sfortunati”, “loro hanno un fatturato che si traduce in campo con una netta superiorità”. Solita litania. Solita arrendevolezza. Stessi risultati.

Il Tottenham ieri giocava in doppia inferiorità numerica non determinata da espulsioni o da arbitri compiacenti, ma da due difensori su quattro che hanno provato a fare più danni della grandine. Doppia inferiorità numerica, doppio svantaggio. Partita finita? No. Partita appena iniziata. Perché a Torino si può contrastare la , strano a pensarlo per le nostre. Perennemente giustificate da un modo di pensare tutto italiano. Che fa paragonare l’Allianz Stadium a un muro dove praticare settimanalmente esecuzioni capitali. A chi ha oramai inculcato nella testa di tifosi e calciatori la frottola dello stadio impenetrabile, inespugnabile. Se contasse soltanto lo stadio, il Liverpool avrebbe vinto cinquanta titoli inglesi e quindici coppe dei campioni in più. In Europa il Galatasaray e il Besiktas giocherebbero derby che valgono i massimi trofei. Qualcosa porterebbero a casa persino l’Olympiacos e il Panathinaikos. Non funziona così. Lo dimostra il cammino della recente in Europa: Siviglia (due volte), Lione e Monchengladbach sono uscite indenni dal confronto coi bianconeri, giocando, pensate un po’, proprio nello stadio di proprietà torinese, nel catino infernale, inespugnabile, invalicabile, spaventoso, ostile e rovente. E bollente. E condizionante. Per chi perennemente ci va a giocare con la personalità votata alla sottomissione mentale. Trovando poi conforto nella sempreverde giustificazione.

@augustociardi - In The Box

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