5 MAGGIO 2012: 5 anni fa l'addio alla Roma di Giorgio Rossi. Dopo 55 stagioni saluta l'unico vincitore di due scudetti in giallorosso

05/05/2017 alle 16:49.
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LAROMA24.IT (Gabriele Conflitti) - Due volte campione d'Italia con la Roma. C'è solo una persona che in 90 anni di storia giallorossa può vantarsi di aver raggiunto questo traguardo: si tratta di Giorgio Rossi, nato il 31 ottobre del 1930, storico massaggiatore romanista dal 1957 al 2012.

Per la Roma è stato praticamente tutto: tifoso, massaggiatore, icona. Si innamora dei colori giallorossi in stagioni avare di soddisfazioni per la piazza e macchiate dall'unica retrocessione in Serie B nella storia del club. Un amore ha vinto anche i tentativi di indirizzamento verso l'altra sponda del Tevere: "C'è stato un periodo che mi hanno portato a vedere la Lazio, pensa. Erano i primi anni 50, un Lazio-: non m'ha fatto nessun effetto. Hanno pure perso. La Roma l'andavo a vedere sempre in curva, naturalmente, perché i tempi erano quelli che erano" (Cit. Il Romanista, 7 giugno 2007).

Nello staff giallorosso ci entrerà qualche anno più tardi, grazie a una semplice casualità: l'incontro nel 1957 con Roberto Minaccioni, infermiere della Roma, quando era ancora un vigile del fuoco. Da quella data inizierà un percorso lungo 55 anni, costellato da successi e amarezze, con la consapevolezza di essere stato più decisivo con le mani rispetto a tanti portieri che hanno varcato i cancelli di Trigoria. Presidenti, calciatori, dirigenti. Non c'è che nella sua carriera a Roma non abbia avuto modo di entrare in contatto con la figura di Giorgio Rossi, demiurgo dei muscoli dei calciatori, fondamentale tanto quanto loro nella conquista di ben 11 trofei (2 scudetti, 7 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane). Pochi per ripagare un amore durato 55 anni, abbastanza per farlo entrare nel cuore dei tifosi di ogni età.

Il momento di dire basta arriva il 5 maggio 2012, alla fine della prima stagione senza la famiglia Sensi. L'annata è complicata, la Roma chiude al settimo posto e con un pareggio col Catania (2-2) di fronte ai propri tifosi all'Olimpico. In campo ci pensa come di consueto a prendersi le luci della ribalta, ma nel pre-partita il cuore del tifo romanista ha applausi solo per lui: "La ti rende omaggio. Lode a te Giorgio Rossi".

Della sua lunghissima esperienza alla Roma, Giorgio Rossi ha sempre voluto ricordare i momenti positivi. Un solo grandissimo rimpianto nella sua carriera, un dolore condiviso con tutto il popolo romanista, Roma-Liverpool: "Nessuno ha parlato per tutto il tempo dopo. Solo Agostino si arrabbiò, non mi ricordo con chi, ma si arrabbiò moltissimo. Non dovevamo perdere. Quella notte io mi ricordo Agostino arrabbiato. Dicono Roma-Lecce, non c'è confronto..." (Cit. Il Romanista, 7 giugno 2007).

Chissà quanto avrebbe ancora potuto far comodo una figura come quella di Giorgio Rossi alla proprietà americana, spesso accusata di scarse attenzioni verso la conservazione della storia romanista. Lui che ha accolto nuovamente a Trigoria con lo stesso entusiasmo di quando l'ormai ex ds giallorosso vestiva la maglia della Roma, avrebbe fatto lo stesso con e, perché no, avrebbe aiutato anche Monchi a capire in quale splendido guaio si è cacciato.

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