Coppa Italia, Malagò: "Finale non a Roma sarebbe una sconfitta. Individuare chirurgicamente il tifo violento. Parma? Campionato anomalo"

05/03/2015 alle 16:30.
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«Finale di Coppa Italia a Roma? Non disputarla lì sarebbe una sconfitta, un'impotenza assoluta». Così, il presidente del Coni, Giovanni Malagò,, a , prima della di una manifestazione al Circolo Canottieri. «Non solo bisogna giocarla a Roma - insiste Malagò - ma si deve dimostrare il contrario», perchè, «c'è un'Italia che si ribella a quello che è successo. Altrimenti significa non vincere un problema, vuol dire rinunciare a combatterlo». 

Il problema del tifo violento può essere risolto, secondo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, solo «nel momento esatto in cui c'è una identificazione chirurgica delle singole persone», cui «va fatto pagare il prezzo», invece «di farlo pagare a un settore, a una parte dello stadio o a tutto lo stadio». «Ci sono delle sacche di tifoserie che fanno fatica a essere ricettive a certe strategie, come la chiusura di curve e stadi, e alle campagne di sensibilizzazione».

 «Il mio è un disco incantato: il calcio riesce spesso, in un modo anche incredibile, anche quando non succede niente, a farsi spesso del male». Così ha risposto a una domanda sui cori contro i tifosi del , in occasione dell'andata di semifinale di Coppa Italia disputata ieri a Roma con la Lazio. Malagò si dice «totalmente non indulgente su questa materia, così come su tante altre».

 Così, invece, risponde a chi gli domanda del caos in campionato generato dalla vicenda del Parma: «Uno può dire che è un campionato falsato, uno può dire che non è regolare, quanto meno è un campionato anomalo che, ovviamente parlando, non va bene». 

(ansa)

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