Tavecchio: "Roma e Napoli hanno ridotto il gap con la Juve. Obiettivo primario la riforma dello Statuto della Lega"

24/04/2017 alle 16:22.
assemblea-elettiva-federcalcio

RADIO UNO - Carlo Tavecchio, presidente della Figc e commissario straordinario della Lega Serie A, è intervenuto questa mattina ai microfoni della trasmissione "Radio anch'io Sport". Queste le sue parole.

Il suo nuovo incarico?
"Sarà una gestione di carattere ordinario. Il commissario avrà poteri che saranno ratificati dall’Assemblea e per cambiare il format del campionato serve una maggioranza qualificata. La riforma dello statuto è l'obiettivo primario che ho. Sono calmo, il peso di questo incarico non è di poco conto. Ho pregato fino all'ultimo che non avvenisse la nomina del commissario straordinario della Lega, pensavo e speravo si potesse trovare un presidente. Uva e Nicoletti sub commissari della Lega? Abbiamo applicato un principio di indipendenza I sub commissari li ho indicati io, conoscendoli, uno per l'aspetto gestionale e amministrativo, l'altro per quello giuridico. Tutte le illazioni le lascio fuori da qui".

Ha paura di non avere la maggioranza?
"Siamo 10 contro 7, una maggioranza gestibile in questo momento".

Sull'introduzione della VAR dal prossimo anno?
"Sono molto contento che Nicchi abbia annunciato la VAR. Chiedevo a Blatter la tecnologia già nell'ottobre 2014. Italia e Germania sono le due nazioni che avranno per prime questo privilegio. Noi cerchiamo intanto di avere fiducia nella nostra classe arbitrale. Sono ottimista per una buona riuscita".

In futuro ci sarà un manager a capo della Lega?
"Credo sia una realtà. Mi sto recando a Milano per capire le prime analisi fatte dagli avvocati della Lega. E c'è un'idea della nomina di un manager".

Le milanesi ai cinesi?
"L'era dei mecenati finisce, tutti lo sanno e potremmo elencare anche i nomi. Oggi ci sono questi gruppi industriali che fanno dei fondi per investire. Il calcio ha una grande visibilità. Con la Brexit Milano diventa un polo europeo sempre più importante anche per gli investimenti".

Serie A a 18 squadre, battaglia persa?
"Ci ho sempre pensato, ma ci sono degli interessi tali che è difficile portarli a termine. Comunque in Europa sono tanti i campionati a 20 squadre".

Molte squadre non hanno nulla da chiedere al campionato da tempo. Avete mai pensato ai playoff?
"Sono idee innovative. Nei campionati dilettantistici ci sono playoff e playout. Bisogna studiare delle riforme nuove, qualche correttivo per evitare queste situazioni".

Che impressioni ha avuto da questo campionato?
"Buono. La si è dimostrata la più forte ma
e Roma hanno dimostrato di aver ridotto il gap".

Cosa ne pensa del no all'anticipo del campionato?
"Sarebbe stato un atteggiamento di grande disponibilità se l'avessero concesso, ma i colori azzurri non sono ancora ben radicati nella classe dirigente".

Un commento su Monaco-?
"Consiglio al presidente Agnelli di essere molto cauto perché la partita non è semplice. La ha comunque tutto per superare il turno".

Cosa ne pensa del campionato spezzatino?
"Mi dispiace, ma tutto è in funzione dei diritti televisivi e dei fusi orari nel mondo. Bisognerà cercare di compendiare le due cose con un risultato accettabile. Ho visto che in Spagna sono già tre le partite della domenica pomeriggio. E' un problema di fuso, di vendita di diritti, di mantenimento dei costi stellari delle grandi organizzazioni. Davanti a questi fatti bisogna prenderne atto".

Clicky