Ciro Esposito: i legali di De Santis chiedono i domiciliari

11/09/2018 alle 19:24.
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I legali di Daniele , l'uomo che per i giudici uccise il tifoso del Ciro Esposito, chiedono i domiciliari per il loro assistito, affetto da una patologia che il medico legale considera "incompatibile con il carcere". È quanto risulta dall'istanza di sostituzione della misura cautelare, in possesso della Dire, presentata dagli avvocati di 'Gastone' alla Corte d'Assise d'Appello di Roma. e' detenuto nel carcere di Velletri dove sconta una pena di 16 anni di reclusione per omicidio volontario. Per la Corte d'Assise di Roma, che lo scorso anno confermo' la sentenza di condanna di primo grado pur riducendo di 10 anni la pena, fu proprio lui a sparare il colpo che il 3 maggio 2014 uccise Ciro Esposito, prima della finale di Coppa Italia tra e che si disputava a Roma. Nell'istanza, i legali di ricordano che l'uomo, affetto da una "gravissima osteomelite" alla gamba destra, dal 2015 "e' stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici coadiuvati da una complessa terapia farmacologica" per evitare l'amputazione dell'arto. Lo scorso 1 agosto, e' stato operato alla gamba al Policlinico Gemelli di Roma, "un delicato intervento chirurgico", scrive il medico legale nella relazione allegata all'istanza, a cui deve far seguito un'adeguata "attivita' fisioterapica post operatoria".

Questa circostanza ha comportato il trasferimento, il 20 agosto scorso, dal Regina Coeli di Roma al carcere di Velletri che si era dichiarato "competente" a portare avanti la fisioterapia prescritta dai medici del Gemelli a . È lo stesso medico legale a precisare che anche in questa struttura detentiva, 'Gastone' svolge un programma "di fiosiochinesiterapia limitato, inidoneo e insufficiente" perche' sprovvisto dei macchina necessari. Dopo l'intervento chirurgico al Gemelli - si legge nella relazione del medico legale -, si muove su una carrozzina pieghevole, mentre avrebbe dovuto usare i bastoni canadesi, e non segue alcuna dieta nonostante il costante aumento del peso che ormai supera i 120 chili. Tutto questo, per i legali di , esporrebbe il loro assistito "a un costante pericolo di setticemia che potrebbe pregiudicare non solo lo stato di salute dell'arto inferiore destro ma la sua stessa sopravvivenza". Il quadro clinico renderebbe quindi necessario per "un ricovero in una struttura specializzata", circostanza per cui i legali chiedono la sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari.

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