Figc, Gravina: "Con Tommasi alleanza sui principi, possibile percorso condiviso. Non avrei mai votato Lotito"

15/01/2018 alle 22:34.
gravina

RADIO 24 -Con Tommasi c'è un dialogo costante e continuo, non è un rapporto conflittuale, ci sono delle valutazioni delle riflessioni da fare” Così Gabriele Gravina, intervenuto oggi pomeriggio alla trasmissione 'Tutti Convocati' ha parlato della corsa alla presidenza della Federcalcio. “Ho chiesto a tutti di fare una valutazione insieme, vedo che ci sono ancora formazioni in essere che, come ho detto prima, non accetto sul metodo, cioè la riproposizione di un qualcosa che abbiamo già visto il 6 marzo e io un 6 marzo non lo voglio rivivere. È chiaro che la mia posizione evidentemente, se quello è lo schieramento che qualcuno vuole proporre, è chiara e netta ed è di contrapposizione a quello schieramento e quindi in linea di principio io, Damiano e Renzo (Ulivieri) siamo perfettamente affini a portare avanti insieme un percorso, poi decideremo chi e come.” 

Dobbiamo essere tutti responsabili - prosegueStavo seguendo il ragionamento sulla riflessione dei calcoli, è un qualcosa che sento da diversi giorni, l'idea proprio della valutazione sul pensiero calcolante che è quello che ha ammazzato in questi ultimi anni il nostro calcio, io vorrei abbandonarlo per un attimo. Mi piace più l'idea di un pensiero pensante, di mettere insieme dei soggetti che condividono un percorso, che hanno voglia di rivoluzionare la cultura del calcio italiano, cambiare pelle al calcio italiano e chi ha voglia di fare questo a mio avviso deve fare un passo avanti”

Un commento anche sulla candidatura, poi ritirata, del presidente della Lazio Claudio Lotito: “In occasione dell'audizione a Milano mi è stato chiesto come presidente della Lega Pro se ero disponibile ad appoggiare una candidatura alla presidenza di un candidato indicato dalla Lega di A,  io dissi sicuramente sì con due requisiti fondamentali: una persona competente e affidabile e che potesse portare con sè un bagaglio fondamentale di consenso unitario da parte della Lega. Mi è stato fatto il nome di Lotito e ho detto categoricamente che non l'avrei mai votato. Il problema di Lotito è un problema superato ormai da anni, perché ho avuto rapporti conflittuali sul piano politico già in Lega Pro e ben conosciamo i risultati. Quindi è un problema che non voglio che si ripeta per quanto riguarda la lega di A, non è sicuramente il mio candidato”.

Gravina spiega poi da dove nasce la sua candidatura: “Con Tommasi abbiamo tracciato nella prima elezione del 6 marzo un'alleanza di principi, valgono ancora quei principi, ma mi preoccupa, è che qui nasce la mia candidatura, che il mondo, e quindi la cultura del calcio italiano, della politica del calcio italiano, che non sia ancora pronta a condividere la presenza di un calciatore alla guida del calcio italiano, per cui la mia paura che la candidatura di Damiano, che stimo come una persona corretta e come una persona per bene, oggi potrebbe correre il rischio di non aggregare quel consenso che invece serve per allontanare alcune logiche che purtroppo vedo all'orizzonte e continuando ancora riproporsi”

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