Tavecchio, Tommasi sulle parole shock: "Sconcertato, ma più allibito dal silenzio che le ha circondate". Abodi: "Frase inaccettabile, ma non è un razzista". Kyenge e Idem: "Attenzione alle parole"

26/07/2014 alle 17:53.
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C'è forte irritazione da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Graziano Delrio in merito alla parole di Carlo Tavecchio. È quanto circola in ambienti a lui vicini che ricordano come il sottosegretario abbia sempre tenuto una posizione equidistante sui candidati alla Figc nel rispetto dell'autonomia della federazione, raccomandando ad entrambi di lavorare su un programma. Negli stessi ambienti, a proposito dell'irritazione nei confronti di Tavecchio, si ricorda che il sottosegretario Delrio ha guidato fino allo scorso anno la campagna per i diritti della cittadinanza dei giovani stranieri nati e cresciuti in Italia («L'Italia sono anche Io») e che ha promosso iniziative contro il razzismo e per l'intercultura. 

(ansa)

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«Sono sconcertato dalla frase di Carlo Tavecchio su Optì Pobà e le banane. Ma non so se essere ancora più allibito dal silenzio che le ha circondate». Così Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, interviene sulla gaffe del candidato alla presidenza federale ieri in assemblea dei Dilettanti. Tommasi in queste ore ha ricevuto numerose telefonate di protesta di giocatori non solo stranieri ma anche italiani. «In queste ore - dice Tommasi - ho ricevuto numerose telefonate di calciatori italiani e stranieri che sono letteralmente esterrefatti».

(ansa)

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«Per me il razzismo è una cosa seria. Quel passaggio è stato inopportuno, infelice e inaccettabile. Senza sensibilità e rispetto non si va da nessuna parte», ma «attenzione: una frase non fa di una persona un razzista». Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, dal proprio profilo si esprime così sulla gaffe compiuta da Carlo Tavecchio. Il n.1 della Lega Dilettanti - candidato alla presidenza della Federcalcio dopo le dimissioni di Abete - durante l'assemblea di ieri della sua organizzazione ha dichiarato che, tra i calciatori extracomunitari, c'è anche chi nel paese d'origine «mangiava banane».

«Noi dirigenti abbiamo molti, ma molti più doveri dei tifosi. Dobbiamo prestare molta, ma molta più attenzione a comportamenti e linguaggi» ricorda quindi Abodi da suo profilo , confermando allo stesso tempo l'appoggio alla candidatura di Tavecchio: «Perchè credo che il calcio si possa cambiare solo da dentro - spiega il dirigente -. La verità è che siamo tutti responsabili di questo clima nel quale c'è bisogno di un nemico da giudicare, da giustiziare». «La demagogia non è una buona medicina. Siamo tutti maestri, educatori e giudici, soprattutto quando ci riferiamo agli altri - conclude -. Mi auguro tanta intransigenza anche nell'autocritica».

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''Tavecchio farebbe bene a tener presente che le parole, soprattutto se pronunciate da persone che ricoprono ruoli di responsabilità all'interno delle istituzioni, hanno un peso e comportano delle conseguenze. Le parole sono pietre, possono eventualmente dar luogo anche ad episodi di violenza verbale e fisica". Cecile Kyenge, europarlamentare Pd ed ex ministro per l'Integrazione, commenta la gaffe di Carlo Tavecchio.

"E' una cosa molto triste, sembra proprio che in questo momento si sia perso il senso delle parole, la capacità di fare un'analisi preventiva di ciò che si dice e dell'effetto che certe frasi avranno sugli altri. Per questo -continua Kyenge- occorre fare una seria riflessione e promuovere un cambiamento culturale. Chi assume posizioni di rilievo -conclude- ricordi che ha un ruolo di educatore e faccia attenzione a quello che dice''.

(adnkronos)

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«Penso che non ci sia nulla da commentare. Mi sento solo di fare un invito a tutti i livelli per abbassare i toni». Lo dice la senatrice del Partito Democratico, Josefa Idem sulla gaffe compiuta ieri da Carlo Tavecchio: «Bisogna cominciare a pensare all'interesse del Paese e a lavorare solo per quello e questo vale per tutti, non solo per il mondo del calcio», aggiunge la ex campionessa olimpica di canoa. 

(adnkronos)

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