IL MESSAGGERO (F. PERSILI) - «Coraggio e fantasia»: sarà una Roma «gagliarda», dattacco. La rivoluzione culturale questanno comincia da ciascun tifoso. Chi ha imparato a sognare con Zeman, ha voglia di ricominciare a farlo. Lo scudetto? «Il tifoso innamorato della Roma ci spera in ogni caso, ma dal boemo ci aspettiamo il gioco, le emozioni, una squadra bella ed indomita»
Per la riapertura di Zemanlandia hanno sfidato anche Caronte e lafa. «Siamo qui per Sdengo - dicono - affidare la panchina al tecnico di Praga è stata la scelta più giusta per ridare entusiasmo allambiente». Molti di loro nel 1997 erano troppo piccoli per ricordare il primo ritiro della Roma zemaniana ma oggi parlano già da esperti conoscitori di cose giallorosse: il Maestro (lo chiamano così) è «la migliore garanzia possibile per far crescere i giovani e tornare a far innamorare la gente». Applausi e qualche coro. La costruzione della rivincita inizia con larrivo del boemo, camicia bianca e quellespressione che (non solo) a Simone Romagnoli, colonna difensiva del suo Pescara, fa tornare in mente il pescatore di De Andrè, quello con la ruga che sembra un sorriso. Cè chi urla: «Falli corre», già perché «con Zeman non si discute, si suda».
Lidea di un calcio che mescoli «arte e scienza, talento e disciplina, raffinatezza tecnica e organizzazione tattica» affascina al pari delletica del lavoro con i balzi sui gradoni e le ripetute sui mille metri che ormai fanno parte dellimmaginario pallonaro. Più che «il ginnasiarca carceriere dello Spielberg» evocato da Gianni Brera, il boemo viene idealizzato come «un filosofo, un insegnante di calcio, un uomo libero». A lui si chiede di forgiare una squadra «ambiziosa e sfrontata». Tutti per uno e Totti per tutti. Molte speranze convergono sul Capitano, alla sua ventunesima stagione giallorossa ed unico reduce della prima Zemanlandia, che si presenta abbronzato, sorridente, con una grande fame di vittorie. La stessa di chi scolpisce: «Con il Boemo, Totti torna capocannoniere e rivince la Scarpa doro». Lottimismo della passione, lo stesso che porta una ragazza di 15 anni, arrivata con un gruppo di amici a mostrare una maglia con la scritta Tottina. La voglia di abbonarsi per vedere leffetto che fa il gioco di Zeman è «molto forte ma mio padre dice che sono troppo piccola». Cè tempo, anche perché Zeman ha firmato per due anni. Intanto ci si interroga sul neo-arrivato Dodò, «che è stato vicino anche al Manchester United», mentre arriva Pizarro, che si ferma a firmare autografi. Un gruppo di ragazzi di Passoscuro taglia corto: «è lanno del riscatto per tutti, servono cuore, anima, attaccamento alla maglia». E qualche investimento di qualità. «Magari Verratti», il nome che ricorre con maggiore frequenza. Tutti si aspettano qualche «colpaccio» di mercato nei prossimi giorni. «Ci sono ruoli scoperti in difesa, servono due terzini e un centrale prima ancora che un altro attaccante. Poi, arriva Burdisso, il cui recupero viene considerato «il miglior acquisto».
Nel pomeriggio, la prima seduta, a porte chiuse. I tifosi a sbirciare dietro i cancelli. Molti di loro seguiranno la Roma in ritiro, gli altri non vedono lora di ammirarla allOlimpico. Tra di loro cè anche Fabrizio Grassetti, presidente dellUtr, che si aspetta un «gioco propositivo, dattacco, che rispecchi il carattere del tifoso romanista». Zeman resta garanzia di serietà e spettacolo: «Lui e quelli come lui fanno il bene del calcio italiano». E la felicità del tifoso romanista che si gode Zemanlandia, atto secondo.