Da Panucci a Cruz, quanti assi in cerca di ingaggio

01/07/2009 alle 16:29.

Sono quasi una quarantina ma in comune hanno solamente il contratto che è scaduto ieri. Perchè alcuni (Cruz e Panucci, ad esempio) sono apertamente all’asta, altri ( Nedved e Lopez) sono combattuti tra l’idea di chiudere con il calcio e la voglia di continuare a divertirsi, altri ancora (Vieri) con la mente hanno ormai lasciato l’Italia e l’ingaggio lo cercano solo all’estero ( perciò non lo abbiamo inserito nella lista)


Quest’anno i nomi e i volti noti non mancano. Cruz (corteggiato da e
) e Panucci ( contattato dal Siena). E poi c’è Pavel Nedved che, novello Amleto,­ incerto: ogni anno annuncia il ritiro e ogni anno ci ripensa. Poi tanti protagonisti dell’italico pallone ormai giunti all’etin cui bisogna prendere decisioni definitive, come Antonio- li, alle soglie dei quarant’anni, e Fontana (che sembrava in procinto di tornare a Bari dopo aver sfiorato nella scorsa stagione la Roma) ormai giunto ai quarantadue. In realtà parliamo della punta dell’iceberg perchnessuno si si interesserà ai tanti che da ieri, dalla B alla Seconda Divisione, sono alla ricerca di un ingaggio. ­Una cosa ­ certa: ormai l’offerta di lavoro­ notevolmente sovrabbondante rispetto alla domanda­ , sottolinea Leo Grosso, vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori.


Molti, alla fine, alzeranno bandiera bianca, dicendo addio al calcio giocato pur senza esserne intimamente convinti. Perchsul mercato sono saltati tutti gli equilibri, per gli anziani e per i giovani. Difficile fornire numeri, ma molti degli svincolati resteranno a piedi. Una cifra, per, Grosso, con una certa approssimazione la fa: Ogni anno entrano nel nostro calcio tra i cento e i centocinquanta stranieri. Questo significa che altrettanti calciatori italiani resteranno senza ingaggio . Una delle cause dello squilibrio­ proprio la sentenza Bosman, un fatto positivo per i calciatori ma con molte controindicazioni. Spiega il vicepresidente dell’Associazione Calciatori:

Prima c’erano una sessantina di stranieri e tutti gli altri erano italiani. Adesso nel nostro calcio ci sono un migliaio di stranieri, seicento dei quali impiegati nel calcio professionistico.

A pagare il conto non sono soltanto i calciatori pianziani, quelli più avanti con gli anni che, alla resa dei conti, possono accettare un pensionamento che non sarebbe nemmeno anticipato. Nelle categorie inferiori pagano soprattutto i giovani. Spiega Groso: ­In Prima e Seconda Divisione c’l’obbligo di mettere in ”rosa” un certo numero di Under 23. Il guaio­ è che appena superata quella soglia anagrafica, quei calciatori vengono da parte, perchnon servono pinemmeno per rispettare le norme. E la stessa cosa accade nell’Interregionale. In campo bisogna mandare giovani nati tra l’88 e il ’91. Ma quando il limite minimo verrspostato di un anno, all’89, i ragazzi nati nell’88, in gran parte, verranno accantonati.

Una cosa­certa: a scorrere la lista degli svincolati si puleggere un piccolo pezzo di storia del calcio italiano. C’è Antonioli e c’è (ormai lontano anni luce visto che il contratto lo ha rescisso ad aprile). Non mancano onesti lavoratori della pedata come Spinesi.

 

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