Baptista: "Credo nello scudetto"

09/03/2010 alle 10:12.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Indossa con orgoglio la nuova ma­glia del Brasile, quella che spera di vestire in Sudafrica. Julio Baptista sa che nelle prossi­me settimane aumenterà la concorrenza nel­la Roma con i ritorni di Toni e Totti, ma non è rassegnato a tornare in panchina. Cento ti­fosi hanno atteso Julio e Juan allo store del­la Nike in via del Corso. L’attaccante confi­da di fare ancora parte della Selecao di Dun­ga: «E’ sempre una grande emozione indos­sare la maglia della Nazionale. Per noi ri­spondere alle convocazioni comporta anche la possibilità di tornare a casa, parlare il no­stro idioma, possiamo giocare come sappia­mo » .



Julio Baptista quest’anno ha incontrato qualche diffi­coltà all’inizio, ma a Roma si trova bene: «Qui ci sono mol­te cose simili al nostro Paese, il clima e il calore della gen­te. Per noi è molto importan­te » .

Dunga continua a dargli fi­ducia, anche se nella Roma spesso è partito dalla panchina: «Nessuno mi ha assicurato il posto in Nazionale, ma in tutte le partite in cui ho giocato ho sempre di­mostrato le mie qualità, pur giocando poco. Sono tranquillo in vista del Sudafrica. Sarei stato più contento, oggi, se nei primi minuti contro il Milan quel pallone fosse finito den­tro... Ci avrebbe portato tre punti. Quella di sabato è stata una partita difficile, conoscia­mo la qualità del Milan, un punto per noi è stato positivo» .



L’attaccante non considera chiusa la corsa scudetto. «La Roma ha recuperato tantissimi punti, ma lo scudetto non dipende solo da noi, se l'Inter non si ferma è difficile ripren­derla. Per noi saranno tutte finali e inoltre il compito di chi insegue è più difficile perchè sei obbligato a vincere. La resta il nostro obiettivo principale» .



In una settimana Milan e Inter si giocano il cammino in . Per la Ro­ma potrebbe essere un vantaggio un’even­tuale eliminazione: «Per il primo posto io di­co che è ancora tutto aperto. Sia noi che il Milan possiamo ancora recuperare. Se ri­prendiamo a vincere possiamo avvicinarci» . La Roma deve cercare di riconquistare i tre punti già domenica a Livorno. Non sarà facile, ma potrà contare sul sostegno dei tifo­si:

«Noi dobbiamo andare a giocare la nostra partita. Dobbiamo pensare a un impegno per volta, senza fare calcoli» .



Julio Baptista rappresenta una soluzione in più per l’attacco giallorosso. Assicura che si troverebbe bene anche con Toni: «Penso di sì, è un attaccante di grande qualità e con certi giocatori non è difficile trovarsi bene. Poi è il tecnico che decide se schierare una squadra più o meno offensiva» . Può ricopri­re diversi ruoli nel reparto offensivo: «Ho sempre fatto l’attaccante, poi ho cambiato, sono arretrato a fare il mediano e quindi il trequartista che è il ruolo che occupo attual­mente » .



L’Inter è una rivale per lo scudetto. Baptista in due oc­casioni è stato vicino a vesti­re la maglia nerazzurra:

«Non mi sono lasciato di­strarre, sono rimasto tran­quillo e ho continuato a lavo­rare con impegno» .



Il difficile inizio di stagione lo ha messo alle spalle, ora ha voltato pagina:

«Quando è arrivato Ranieri ero infortunato. Adesso mi sento molto bene, mi sento al top della condizione psicofisica» .



Nelle ultime settimane ho giocato con con­tinuità, ora si aspetta altre chance: «Sì, spe­ro davvero di avere altre opportunità, ades­so che mi sento in forma, per poter aiutare la squadra ad entrare in » .



La Roma è sulla scia dell’Inter, ma deve anche difendere il terzo posto. Julio non ha dubbi sulle più temibili rivali nella corsa a un posto : «Sicuramente Milan e Ju­ve che sono squadre di grande tradizione. Per questo non possiamo permetterci di per­dere punti da qui alla fine del campionato» .

La sfida Roma-Milan, tra le due squadre più brasiliane d’Italia, ha regalato spettaco­lo:

«I brasiliani portano sempre un contribu­to importante di qualità all’interno delle squadre nelle quali giocano, per questo sono convinto che non passeranno mai di moda» . Ma l’avversario più forte che ha incontra­to è un inglese molto discusso negli ultimi tempi: «Terry, l’ho affrontato quando gioca­vo nell'» .

 

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