Osvaldo toglie la Roma dalle sabbie mobili

26/09/2011 alle 11:21.

IL GIORNALE (M. DI DIO) - Se la panchina di Luis Enrique non era in discussione qualunque fosse stato l’esito della partita del Tardini («io non mi dimetto anche se perdo»,il messaggio dell’asturiano alla vigilia), il secondo gol consecutivo di Osvaldo

metri.



Nonostante continui a giocare lontanissimo dalla porta (e a essere pericoloso dalla distanza oltre a ispirare la maggior parte delle azioni giallorossi) e l’alternanza degli attaccanti produca per ora solo i due guizzi - e poco altro - dell’italo-argentino. Insomma, i problemi restano ma stavolta c’è almeno il risultato. Più facile ora continuare a fare quadrato intorno al tecnico asturiano. Non è casuale la presenza di DiBenedetto in tribuna al Tardini (la prima trasferta in campionato del patron Usa al seguito della squadra dopo quella non brillante di Bratislava), non sono casuali le parole dell’ad prima del match («assurdo discutere un progetto che ha una durata pluriennale, costruiremo un gioco che sarà diverso da quello che si vede in Italia»).



E la Roma cancella con la vivacità dei primi 20 minuti della ripresa un noioso primo tempo, nel quale le due squadre sono brave a togliere spazio agli avversari,ma altrettanto in difficoltà a costruire. L’unica occasione nasce così dal tiro di che coglie il palo ma solo grazie allo svarione di Mirante.Il Parma si affida alla corsa di Biabiany e alle invenzioni di Giovinco,manon crea pericoli. E dopo 5 giri di lancetta del secondo tempo Rosi, dopo aver rischiato l’uscita per un colpo al collo, inventa un cross sul quale Osvaldo si avvita bene,

battendo un incerto Mirante, dai eri il più battuto della serie A. La Roma controlla bene il match, il Parma non sembra in grado di ribattere se non con una clamorosa occasione fallita da Biabany. E per Luis Enrique ci sono i primi sorrisi.

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