Adriano è tornato «Roma, resto qui»

04/01/2011 alle 09:11.

CORSPORT (P. TORRI) - E’ tornato. «Per rimanere e rispetta­re il contratto sino al giugno 2013, è falsa l’in­tervista del sito brasiliano in cui mi si si at­tribuisce l’intenzione di tornare al Flamengo il prossimo giugno» ha assicurato lo stesso Adriano ai microfoni di Sky e Roma channel. Ma lo ha fatto al termine delle en­nesime ventiquattro ore in cui è stato detto di tutto e il contrario di tutto sul presente e il futuro di quello che è stato

RITORNO - Adriano, nonostante già dalla mat­tinata ci fosse qualcuno che garantiva che era arrivato in nottata, è sbarcato a Fiumicino in­torno alle 14.30 di ieri, un’ora di ritardo, vo­lo TP 858, partito da Rio e che in prima mattinata aveva fat­to scalo a Lisbona. Ad atten­derlo il suo procuratore, Ro­berto Calenda, Suv tedesco grigio, parcheggiato all’ester­no degli arrivi internazionali. Nei paraggi, non per caso, an­che un paio di cronisti, pure loro in attesa dell’Imperatore. Il problema, almeno per noi, è stato che quei due cronisti sono stati visti e riconosciuti. E allora c’è stato un cambio di programma. Un paio di telefonate alle persone giuste all’inter­no dell’aeroporto, via di fuga preparata per il giocatore per evitare qualsiasi contatto con la stampa. Adriano, insieme a Calenda, si è diretto immedia­tamente a Trigoria.

Un veloce cambio d’abiti, quindi subito in campo per l’allenamento il cui inizio era fissato per le quindici (Adriano è comparso con una quindicina di minuti di ritardo). Corsetta, allunghi, palestra, per ora niente bilan­cia (sarà pesato oggi ma tutto sembra meno che ingrassato rispetto al giorno della sua partenza), il bentornato da parte dei compa­gni,quindi l’incontro con i massimi dirigenti giallorossi, Conti, Pradè, Montali, la comuni­cazione, al giocatore, che per lui ci sarebbe stata comunque la multa per il ritardato rien­tro (qualche decina di migliaia di euro) e, pu­re, l’invito a rilasciare dichiarazioni televisi­ve. Detto e fatto: «Ho promesso alla Roma di rimanere fino al 2013 e manterrò la promes­sa. Quel sito brasiliano si è inventato tutto. In passato già l’ho querelato, lo rifarò. Il mio ri­tardo è dipeso dal passaporto e poi dall’infar­to che ha colpito mio zio. Devo chiedere scu­sa a società, tecnici e compagni per questo mio ritardo. Sono felice di essere a Roma, al­trimenti non sarei tornato. Mi aspetto una grande stagione con la maglia giallorossa. I compagni mi vogliono bene e io sono felice con loro, questo gruppo mi ha dato forza. Pos­siamo arrivare a vincere lo scudetto. Ora vo­glio allenarmi forte, in Brasile mi sono com­portato bene, spero di essere a disposizione già dalla prossima partita contro il Catania». Cosa, quest’ultima, che appare difficile. Più possibile che ce le faccia per la Sampdoria domenica prossima. Dunque, Adriano rima­ne. Anche se c’è da aggiungere che il mese di gennaio è lungo da passare. E, pure, che, per esempio, almeno fino a ieri sera, la Roma non aveva dato, su indicazione dello staff tecnico, il semaforo verde per il trasferimento in pre­stito di Stefano Okaka, operazione chiusa da tempo nei dettagli. Perché?

ANTEFATTO - La giornata era cominciata con l’arrivo dal Brasile di una (presunta) intervi­sta di Adriano a un sito brasiliano. Intervista che era l’esatto contrario di quello che poi il giocatore ha dichiarato a Trigoria: «Devo partire, anche se non vorrei, per me è triste partire e lasciare qui la mia famiglia, i miei amici, il mio ambiente, ma a giugno sarò di nuovo al Flamengo, anche se ho un contrat­to per altri due anni con la Roma. Tornerò a Rio, potete già cominciare ad aspettarmi al­l’aeroporto. Quando tornerò al Flamengo sa­rò di nuovo felice. Ora a Roma spero di ripa­gare le attese del presidente e dei tifosi, ma solo fino a giugno, sia chiaro, perché dopo mi ripresenterò a Rio per giocare con il Flamen­go». Roba da pazzi. Anche se c’è da dire che questo sito brasiliano, un paio di mesi fa, scrisse che Adriano era a Rio a divertirsi con un paio di ragazze. Peccato che Adriano era a Roma a lavorare in campo e palestra per re­cuperare da un infortunio alla caviglia. 

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